ANNO 14 n° 118
Diario della crisi/5 Aspettando le riunioni romane
08/01/2016 - 02:00

di Roberto Pomi

VITERBO – Il fatto più significativo, anche se in maniera relativa, della giornata di ieri è da individuare nell’incontro tra il segretario regionale Pd Fabio Melilli e il sindaco Leonardo Michelini. Appuntamento romano, ore 18. Buono per un aperitivo, in attesa della ''cena'' con tutti i big viterbesi e romani chiamati a mettere mano al caso Viterbo e in programma per la prossima settimana.

Incontro dove Melilli ha registrato la posizione e le considerazioni del sindaco viterbese in attesa del ritorno del presidente nazionale dem. Matteo Orfini infatti è fuori piazza, per lui in corso una breve vacanza all’estero che terminerà nella giornata di sabato. Il segretario regionale Melilli quindi provvederà a convocare tutti nelle prossime ore. E per tutti si intende essenzialmente il segretario provinciale Andrea Egidi, il coordinatore dell’Unione Comunale Stefano Calcagnini. Trova conferma l’indiscrezione di un incontro allargato anche ai big locali del partito, al secolo Ugo Sposetti e Giuseppe Fioroni. Anche se c’è profondo scetticismo negli ambienti sulla reale possibilità della loro presenza.

L’unico scenario possibile per garantire uno spiraglio al proseguo dell’amministrazione Michelini sembra essere l’azzeramento di giunta. Una sorta di tasto ''reset'' che il primo cittadino potrebbe tentare di spingere per dimostrare ai sette ''dissidenti'' la totale disponibilità e apertura a cambiare rotta e a ricucire un dialogo. Ma in realtà all’interno di tutta questa vicenda complicata ci sono due livelli: quello strettamente legato alla situazione di Palazzo dei Priori e quello provinciale, dove Michelini ha sempre funzione centrale in qualità di presidente di Moderati e Riformisti. E su questo secondo livello c’è tutta la partita delle amministrative di primavera in ben 21 comuni della Tuscia.

Proprio all’interno di questo schema delle prossime competizioni elettorali si trova un altro casus belli tutto dentro al Partito democratico. I ''fioroniani'', sostenitori dell’amicizia con Moderati e Riformisti, e il resto del partito che vede al neonato movimento come il toro guarda ai drappi rossi. E anche risolvendo la partita in Comune quest’altro fuoco rimarrebbe acceso.

Nelle ultime ore sono circolate anche voci, ma che non sembrano trovare conferma, di un lavoro messo in atto da Enrico Panunzi per ricomporre la situazione a Palazzo dei Priori. Ma la partita è ancora lunga e dopo le bordate di fuoco in apertura di festività natalizie si è iniziato a lavorare in silenzio. Anche se capire dove porterà questa situazione a oggi appare roba da maghi.





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